Dopo ben 43 giorni di fermo pesca nell’ Adriatico ecco che riparte l’attività dei pescatori.
Oggi, 27 agosto 2012 si è finalmente tornati con le reti di buonora a salpare le acque delle coste italiane.
Uno stop che era durato piú di un mese con la finalità di rifornire di pesce fresco i mercati e la filiera fino alla ristorazione, dal mare dell’alto Adriatico.
La notizia è trafilata proprio pochi giorni fa dalla Coldiretti che ha annunciato la fine nella data di oggi del fermo pesca che ha bloccato le attivita’ della flotta italiana da Trieste a Rimini per favorire il ripopolamento del mare.
Valorizzare il pesce italiano e il pescato locale diventa una delle parole d’ordine, le proprietà di questo alimento sono innumerevoli e spesso non sappiamo coglierle.
Si è dato avvio con la pesca a strascico per il pesce bianco da fondo e volante per il pesce azzurro ma – precisa Coldiretti – nelle prossime dieci settimane l’attività sara’ pero’ limitata solo a tre giorni effettivi di pesca, con un aumento di un giorno di inattivita’ settimanale in confronto all’anno 2011.
Non è possibile bloccare la pesca per un mese e poi rientrare in mare bruscamente, bisogna garantire il ripopolamento o meglio l’accrescimento del novellame di molte specie bersaglio delle nostre flotte e vanto delle nostra cucina.
Nel 2011 la produzione ittica ha subito un leggero calo, dobbiamo allora stare attenti a non peggiorare ancor più la situazione. É necessario trovare un equilibrio tra la tutela della risorsa e la tutela delle imprese.
Se le flotte dall’Emilia-Romagna al Veneto fino al Friuli Venezia Giulia tornano a navigare rimane saldo, invece, il blocco con i citati sistemi di pesca a traino nel tratto di Adriatico da Pesaro a Bari dove l’interruzione dell’attivita’ di pesca e’ iniziata dal 6 agosto e dura fino al 17 settembre per lo Ionio e il mare Tirreno nelle fascia continentale (da Brindisi a Imperia), il fermo inizia la prossima settimana, e avra’ una durata dal 3 settembre fino al 2 ottobre. Nelle regioni insulari Sardegna e Sicilia, invece, l’interruzione ha durata di almeno trenta giorni ma è regolata a livello locale.
La salvaguardia dell’ambiente negli ultimi tempi diventa sempre piú un obiettivo da perseguire: ripopolare il mare è tra le necessità.
Fonte immagine: 4venti.it