Escono in un mare per una battuta di gamberetti e si ritrovano tra le reti una rarissima specie di squalo, il Goblin, avvistato l’ultima volta 10 anni fa.
Si tratta di uno squalo che vive a oltre 200 metri di profondità, dove non penetra neanche la luce del sole.
Il suo aspetto non è particolarmente attraente: la caratteristica che lo contraddistingue è la forma della testa, possiede infatti un becco allungato e denti molto acuminati, un look preistorico che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “fossile vivente”.
Altra particolarità è il colore del corpo, tra il rosa e il rosso, dovuto alla presenza dei vasi sanguigni posti appena al di sotto della delicatissima pelle semi trasparente. Tutte caratteristiche che lo rendono invisibile agli occhi dei predatori, nelle profondità più recondite degli abissi appaiono infatti di colore nero.
Il 19 aprile Carl Moore (responsabile del peschereccio), si trovava in mare per pescare dei gamberetti e la sua ciurma è rimasta a bocca aperta quando impigliato tra le reti si è ritrovato questo abitante delle profondità oceaniche.
L’esemplare è stato pescato al largo di Key West, nelle coste della Florida, un evento rarissimo visto che si tratta di uno squalo abissale il cui ultimo avvistamento risale al 2002, sempre nel Golfo del Messico.
Solo adesso è stata diffusa la notizia, Moore infatti dopo averlo fotografato lo ha restituito al mare lasciando gli esperti di oceanografia poco appagati dalle semplici foto che il pescatore ha fornito loro.
Uno squalo d’altri tempi, riservato e schivo, che decide di riaffiorare ogni tanto per ricordarci che non si è ancora estinto, nonostante il soprannome.
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