Coltivazioni in fondo al mare? L’Orto di Nemo apre un mare di possibilità!

Avevamo parlato qualche post fa dell’Orto di Nemo, la coltivazione sottomarina sperimentata nel Mar Ligure.
Vi avevamo lasciati col fiato sospeso, ma è giunta l’ora di immergerci nuovamente per conoscere i risultati dell’esperimento che prevedeva la semina di basilico e insalata nei fondali marini del ponente ligure, a 8 metri di profondità, nei pressi della spiaggia di Noli.

Ebbene si, pare che i risultati siano soddisfacenti, le piante sono cresciute e, dato ancora più rilevante ai fini dell’esperimento, è ormai chiaro che si tratta di un sistema autosufficiente.
Dopo tre giorni dalla semina erano germinate le prime piantine di basilico e la fotosintesi clorofilliana innescata da queste piante ha regolato l’atmosfera all’interno della biosfera, assorbendo l’anidride carbonica e rilasciando ossigeno mentre i germogli man mano crescevano.

Purtroppo una mareggiata ha distrutto una delle due biosfere, ma non tutto il male viene per nuocere!
Gli sperimentatori hanno infatti potuto osservare che le viti di ancoraggio non hanno danneggiato il fondale, mentre la struttura ha ondeggiato fino a riempirsi ma non si è rotta, scongiurando il pericolo di dispersione dei rifiuti nel mare.
Nella biosfera indenne invece, le piante hanno raggiunto i 25 cm di altezza, mentre l’autoproduzione di acqua dolce si è innescata da sola visto che la trasparenza dell’involucro ha fatto sì che i raggi del sole potessero penetrare.

Stiamo dunque scrivendo il secondo futuristico capitolo della storia della coltivazione, e le pagine sembrano destinate a moltiplicarsi.
Il successo del progetto potrebbe avere notevoli implicazioni:

  • esportazione dell’agricoltura terricola nelle aree dove l’acqua dolce scarseggia
  • nessun utilizzo di pesticidi vista la mancanza di parassiti terricoli
  • possibilità di creare colture subacquee più estese

Insomma, nell’Orto di Nemo si coltiveranno un mare di possibilità!

 

Photo Credit: www.notteesale.it