I crostacei sono generalmente associati a ricette raffinate, leggere ma sfiziose e molto saporite. Tra i crostacei più diffusi si trovano sicuramente i gamberi e i gamberetti, le aragoste, gli astici, i gamberoni e gli scampi. La loro preparazione richiede però un’attenzione particolare per non rovinare la materia prima che andrà a comporre il tuo piatto.
Come pulire i crostacei
Gli attrezzi di cui avrai bisogno per la pulizia dei crostacei sono delle forbici da cucina, uno schiaccianoci, delle pinzette e un coltello ben affilato. La pulizia degli scampi ad esempio parte dalla testa e dalla coda, che dovrà essere staccata; successivamente si taglieranno le antenne e le zampe e infine il carapace con l’aiuto delle forbici, estraendo la coda molto lentamente. Presta molta attenzione all’intestino, che dovrà essere eliminato totalmente. Per i gamberoni invece stacca sempre la testa, le zampe e il carapace. Successivamente basterà incidere il dorso ed eliminare l’intestino. Questo procedimento va bene anche per pulire tutti gli altri crostacei di piccoli dimensioni.
Per i crostacei di dimensioni maggiori invece il procedimento è un po’ più complicato poichè la pulizia va effettuata solamente dopo la cottura. Il crostaceo andrà cucinato infatti per ebollizione in modo che la polpa al suo interno resti morbida e più facile da estrarre. Prima di impiattare non non dimenticare di tagliare anche le antenne. Per crostacei come i granchi invece bisognerà cuocere preventivamente e solo successivamente staccare chele e zampe, separare la coda e, utilizzando un coltello, staccare la parte del ventre e rimuovere le branchie. Andrà poi eliminata la sacca delle interiora e con un cucchiaio estratta la polpa.
Come cucinare i crostacei
I crostacei si prestano molto bene per la cottura alla griglia, ma sono ottimi anche saltati in padella o in casseruola, tipo stufato. L’aragosta invece merita un discorso a parte in quanto viene cotta ancora viva, e la pulizia viene effettuata in un secondo momento. Nel caso dell’astice occorre aprire le chele per recuperare la polpa, ma sempre dopo averla cotta.