Il consumo di pesce tra gli italiani risulta essere nettamente in crescita rispetto agli anni scorsi: la media annuale consumata da ogni italiano nel 2017 ha infatti raggiunto i 25 kg, decisamente superiore rispetto a quella del 2016, pari a 16 kg. La media Europea del consumo di pesce si aggira invece intorno ai 22,5 kg, anche se tra uno stato e l’altro si trovano situazioni di forte disparità. Sul podio troviamo il Portogallo con un consumo pro capite di pesce di 53,8 kg ogni anno, la Lituania con 43,6 kg e la Spagna con 42,5 kg.
Altri Paesi, come Francia o Finlandia, superano di poco la media italiana, registrando medie di 30 kg all’anno.
Il consumo di pesce nel 2017 deriva da una crescita del +9,5% di spesa di prodotti ittici delle famiglie italiane: 3 su 4 infatti consumano pesce almeno due volte a settimana, indipendentemente che sia fresco o surgelato.
“Un trend positivo, registrato per il terzo anno consecutivo che ci lascia ben sperare”, così commenta Federcoopesca-Confcooperative i dati Istat sui consumi degli italiani. “È importante – prosegue Federcoopesca – sapere intercettare una domanda di prodotti ittici che si fa più vivace, puntando sulla diversificazione dell’offerta, la trasformazione e la tracciabilità delle produzioni lungo tutta la filiera”
I mari italiani però non riescono a coprire questa crescente domanda di pesce. I 13.000 pescherecci forniscono quantità pari ad 1/3 del totale – circa 180.000 tonnellate – mentre il restante è importato dall’estero, principalmente da Spagna, Danimarca, Olanda e una parte dai Paesi in via di sviluppo.
I pesci più pescati nei nostri mari sono:
• merluzzo
• tonno
• aragosta
• gamberi
• seppie
• calamari
• polpi
• moscardini
Un mercato, quello dei prodotti da pesca, che nel 2017 sta rappresentando solamente ll’1% del commercio mondiale da un punto di vista monetario: stando a questi dati, il pesce ha fornito il 6,7% delle proteine consumate a livello mondiale oltre a rappresentare un’importante fonte di acidi grassi, omega 3, vitamine, calcio, zinco e ferro.
Positivo è stato anche il fatto che a fare una grande quantità di spesa di prodotti ittici quest’anno siano stati proprio i ristoratori: da sempre questi hanno un ruolo fondamentale nell’avvicinare i consumatori ai prodotti ittici offrendo, soprattutto nei mesi estivi, una grande varietà di scelta!