Il pesce nello svezzamento

E’ ormai assodato che il pesce sia un alimento fondamentale per la dieta di tutti, ma come si introduce nella dieta dei bambini? Partiamo dal principio: lo svezzamento.

Per evitare sensibilizzazioni allergiche il pesce è introdotto nell’alimentazione del lattante dal sesto mese a svezzamento avviato: come omogeneizzato o, solo dopo gli otto mesi, come secondo quindi da solo.

Abbiamo più volte elogiato le proprietà nutrizionali del pesce in quanto fonte primaria di Omega-3, grassi che l’organismo non riesce a produrre da solo in quantità sufficienti e che assume attraverso l’alimentazione.

Le virtù del pesce sono ormai note: gli Omega-3 intervengono nello sviluppo del sistema nervoso del bambino essendo componenti principali della membrana cellulare; contiene proteine nobili”, ricche dei 21 amminoacidi che formano le unità base delle proteine; abbonda di sali  minerali quali iodio, fosforo, ferro, selenio e zinco che intervengono nel funzionamento della tiroide e nella formazione dei globuli rossi; i suoi acidi grassi polinsaturi abbassano inoltre il livello di colesterolo e sono fondamentali per lo sviluppo della retina.

Alla stregua di tutti gli alimenti anche il pesce deve essere introdotto gradualmente, per tenere sotto controllo la comparsa dei sintomi tipici delle allergie.

Dicevamo che il pesce va introdotto nella dieta del bimbo intorno ai 6 mesi di età, aggiunto alla minestrina vegetale, al posto della carne. Dagli 8 mesi in poi si può proporre come secondo, accompagnato dalle verdure. Nel caso in cui ci sia il rischio di allergie a causa di una predisposizione famigliare si deve aspettare che compia un anno. E’ sconsigliato invece far assaggiare crostacei e molluschi, da proporre dal secondo anno di età in avanti perché possono originare intolleranze.

I pesci più magri sono ideali per iniziare: nasello, sogliola, platessa e merluzzo sono facilmente digeribili e più facili da masticare poiché privi di tessuto connettivo; abbiamo poi i bianchi dal sapore delicato come orata e branzino; quelli più grassi invece come il salmone si introducono nella dieta dei più piccoli man mano che crescono.

Il metodo di cottura migliore è a vapore.

D’altronde fin dalla notte dei tempi si filosofeggia sull’idea che “siamo ciò che mangiamo”; la scienza ha confermato che il pesce previene le allergie e che i bambini che ne fanno scorpacciate  sono più attenti ma, udite udite: diviene un alleato prezioso anche per i genitori perché concilia il sonno dei vostri cuccioli. Che aspettate?!

Photo Credit: mamma.pourfemme.it