L’albero è pronto, gli addobbi anche e avete le idee chiare sui regali: ora potrete dedicarvi al Menù della Vigilia di Natale, che come da tradizione, sarà a base di pesce.
Ma vi siete mai chiesti perché a Natale si mangia pesce?
La risposta risiede nel fatto che in Italia le feste canoniche, per lo meno le più importanti, hanno un rapporto viscerale con le tradizioni culinarie.
Con il passare del tempo alcune consuetudini legate a indicazioni religiose sono sopravvissute ai secoli e si sono cementate, fino ad arrivare sulle nostre tavole.
La Vigilia di Natale italiana è giunta a noi con una caratteristica: deve essere “giorno di magra”, non si dovrebbe cioè mangiare carne.
Una regola dettata dal Vangelo che, a dirla tutta, prevede si osservi il digiuno completo.
In particolare si dovrebbe restare a bocca asciutta quattro volte l’anno, durante il periodo di Quaresima, per ben tre giorni a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì; e la Quaresima di Natale va dal 15 novembre al 24 dicembre.
La regola non prescriveva un digiuno vero e proprio ma sicuramente un menù castigatissimo, caratterizzato dall’assenza di carne.
Pensate che durante il Medioevo la Chiesa arrivò ad imporre il divieto di consumare carne per 150 giorni.
Dunque, se il ben di dio che campeggia sulle tavole italiane la sera della Vigilia di Natale è a base di pesce lo dobbiamo a queste regole proibitive, che a dirla tutta, influiscono anche sul benessere e sulla nostra salute.
E tu, cosa mangerai la sera della Vigilia di Natale?
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Photo Credit: www.leitv.it