Pesce bianco o pesce azzurro?

Pesce bianco e pesce azzurro differiscono solo per il colore delle squame? O hanno anche proprietà nutritive differenti? Scoprilo nell’articolo!

Quando si parla di pesce bianco e pesce azzurro è bene sapere che entrambe le denominazioni si riferiscono a delle specie marine, e sono utilizzate a scopi commerciali per distinguere due diverse categorie di pesci.

Tra i pesci bianchi troviamo esemplari come il nasello, la sogliola, l’orata, il dentice, la spigola, il branzino, che si differenziano per il colore delle squame, prevalentemente grigio/bianco, e per le carni bianche, magre, tenere e dal sapore delicato.

Sono pesci azzurri, invece, gli sgombri, le sarde, le aringhe e le acciughe, caratterizzate da una livrea colore blu scuro, a volte tendente al verde, e una polpa dal sapore intenso.

Ma quale dei due è più salutare?

Proprietà nutritive

La carne del pesce azzurro ha un gusto deciso ed è più grassa, più calorica e più ricca di oli essenziali (soprattutto Omega 3) rispetto a quella del pesce bianco. Grazie alle sue caratteristiche, è dotata di proprietà antinfiammatorie e anticoagulanti, ed è particolarmente indicata per chi soffre di pressione alta. Non solo, è generalmente preferita tra gli amanti del pesce perché più economica e più saporita, perfetta da assaporare fritta, al guazzetto o leggermente condita con limone, aglio e prezzemolo.

Il pesce bianco, al contrario, è più costoso perché più difficile da reperire. Le sue carni sono notoriamente magre e hanno una quantità di grassi inferiore al 3%, il ché le rende adatte ai bambini, a chi soffre di disturbi digestivi e a chi pratica una dieta ipocalorica. Sono, invece, ricche di sali minerali come calcio, fosforo, iodio e selenio, e di vitamine A, D e B. Ottimi al cartoccio, alla griglia, al forno o al vapore, i pesci bianchi hanno un gusto delicato che si abbina ad ogni piatto.