Non abbiamo abbandonato il consumatore moderno: dopo avergli dato indicazioni su che pesci pigliare e aver intercettato le coordinate del percorso che compie il prodotto ittico dal mare alla tavola approfondiremo un altro tema particolarmente caro al settore.
Partiamo da un dubbio: esistono aziende che importano pesce pescato in altri paesi, cosa si fa per garantire la sicurezza nella filiera?
Finpesca Srl ha fugato ogni sospetto spiegando che l’azienda, per esempio, esegue controlli sulle materie prime ittiche fresche e decongelate utilizzate nella produzione del prodotto che viene da loro prima lavorato e poi confezionato.
I controlli eseguiti sono di vario tipo:
– microbiologico per la ricerca di patogeni;
– chimico, per la ricerca di eventuali contaminanti ambientali provenienti dall’ambiente acquatico naturale;
– per escludere l’uso di pratiche scorrette da parte dei fornitori quali additivi, farmaci veterinari utilizzati non correttamente, ecc.;
– analisi di tipo classico per valutare lo stato di conservazione del pesce;
– studi di shelf life sui prodotti per valutarne la durabilità e verifiche di identificazione di specie;
In particolare negli ultimi anni Finpesca Srl ha intrapreso una collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per il monitoraggio dei radionuclidi artificiali potenzialmente presenti nei mari e negli oceani che hanno condotto, fino ad ora, ad esiti confortanti.
Detto questo, il nostro moderno consumatore, che oggi si è confrontato con termini e temi non proprio semplici, sarà sicuramente più informato e meno dubbioso.
Come diceva Moravia “quando le informazioni mancano, le voci crescono”, e visto che viviamo nell’epoca dell’iperinformazione vorremmo che il nostro amico consumatore possa mettere a tacere la voce del dubbio tramite l’informazione, in modo che possa capire che pesci pigliare e che frigga di tutto fuorché il suo cervello!
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