Sushi e Sashimi sono pietanze tipicamente orientali diffusissime ormai nelle abitudini alimentari degli italiani: oltre ad essere gustosi e leggeri, rappresentano una sana e validissima alternativa per gustare il pesce.
I ristoranti giapponesi che li propongono abbondano ormai sia nelle grandi metropoli che nelle piccole cittadine e gli estimatori nostrani di sushi e sashimi sono molti, tant’è che viene presentato in molteplici occasioni: dall’antipasto alla cena, passando per l’aperitivo.
Ma qual è l’origine di questo piatto?
Contrariamente a quanto si pensa sushi e sashimi nascono in Cina e non in Giappone. Già nel IV secolo si usava abbinare al pesce il riso per permetterne la conservazione tramite la fermentazione. Nella sua forma moderna, tuttavia, il sushi nasce in Giappone nel 1800 tra le bancarelle del mercato di Tokyo.
Anche i meno esperti sapranno che, attorno a sushi e sashimi, ruotano il Wasabi, lo zenzero e la salsa di soia. Il Wasabi a cui siamo abituati noi occidentali è molto diverso da quello orientale, chiamato Hon Wasabi.
Se il wasabi nostrano viene prodotto dalla radice di rafano a cui si aggiunge un po’ di colorante verde, l’originale si ottiene dalla lavorazione della Vasaia Japonica, una piantina rara e difficilissima da coltivare e, di conseguenza, molto costosa.
A sushi e sashimi viene tradizionalmente associata la salsa di soia. Tradizionalmente veniva ricavata da tre ingredienti semplicissimi ovvero semi di soia, acqua e sale, lasciati fermentare per mesi con particolari muffe. Attualmente, i ritmi di produzione sono talmente frenetici da aver modificato completamente il ciclo produttivo della salsa di soia: oggi è prodotta in pochi giorni con soia idrolizzata.
A chiudere il cerchio c’è poi lo zenzero, o gari in Giapponese. Lo zenzero non è amatissimo dagli italiani per il suo gusto particolare e deciso e le sue funzioni sono ancora poco chiare nel mondo occidentale. Nel mondo orientale lo zenzero viene utilizzato per pulire la bocca e prepararla a gustare una diversa tipologia di pesce.
Gli estimatori di sushi e sashimi consigliano, inoltre, di gustare il pesce partendo dal più delicato, fino ad arrivare a quello dal gusto più deciso.
Una curiosità?
Se avete un rapporto conflittuale con le hashi, le tradizionali bacchette di legno, non vi preoccupate! Il sushi, in Giappone, si consuma con le mani, sia che frequentiate ristoranti low cost sia che frequentiate locali esclusivi.
Se invece sei inciampato su questo post perché vorresti assaggiare Sushi e Sashimi ma resti affezionato alla cucina nostrana, ti consigliamo di dare un’occhiata ai prodotti Aquolina, per portare in tavola tutto il sapore del mare in poco tempo!