Come per frutta e verdura anche il pesce segue una propria stagionalità. Per questo motivo il Ministro delle Politiche Agricole, in una riunione con le Regioni, le Associazioni nazionali di categoria e le Organizzazione sindacali di settore ha imposto il fermo pesca, il tradizionale blocco delle attività della flotta da pesca italiana.
A subire il blocco saranno solo alcuni sistemi di pesca: reti a strascico, reti a divergente e reti volanti. Se vorrete comprare pesce fresco al momento dell’acquisto sarà perciò importante controllare l’etichetta. Da preferire sarà l’area dell’Adriatico settentrionale (Gsa 17), ma anche quella del Mar Ligure e Tirreno (Gsa 9), Tirreno centro meridionale (Gsa 10), mari di Sardegna (Gsa 11), coste meridionali della Sicilia (Gsa 16), Adriatico meridionale (Gsa 18), Ionio occidentale (Gsa 19), oltre che Golfo del Leon, Corsica e Malta (rispettivamente Gsa 7, 8, 15).
Uno dei rischi è quello di veder venduto pesce non proveniente dai nostri mari, ma spacciato come italiano, o addirittura proveniente da zone sottoposte al fermo pesca in questo momento. È opportuno perciò controllare la zona di provenienza sopracitata (Gsa).
Il calendario del fermo pesca è partito il 31 luglio e toccherà queste località:
- 31 luglio – 10 settembre: da Trieste ad Ancona
- 28 agosto – 8 ottobre: da San Benedetto del Tronto a Termoli
- 11 settembre – 10 ottobre: da Brindisi a Civitavecchia
- 2 ottobre – 31 ottobre: da Livorno a Imperia
- 31 luglio – 10 settembre: da Manfredonia a Bari è prevista un’interruzione temporanea per le imbarcazioni abilitate alla pesca costiera locale
- 31 luglio- 29 agosto: invece, staranno ferme anche le imbarcazioni abilitate alla pesca costiera ravvicinata
- Le isole avranno provvedimenti regionali specifici per una durata di 30 giorni.
L’obiettivo è quello di salvaguardare la fauna marina e rispettare il ciclo riproduttivo dei pesci che vivono nei nostri mari, per assicurare un pesce di qualità anche alle generazioni future.