Guardatelo in questa foto: non vi incute un po’ di timore? È un piccolo squaletto, solo che, a differenza dei suoi parenti più stretti, non è pericoloso anzi è molto buono soprattutto in cucina!
Ha proprio le fattezze di uno squalo: il manto è grigio, scuro sul dorso e chiaro e biancastro sul ventre, il cranio è appiattito e la bocca è proprio da predatore, anche se la dentatura non è molto sviluppata. Il palombo è conosciuto anche come “cagnoletto” o “cane” ed è noto, per la sua carne leggera, anche come “vitello di mare”. Un curiosità: a Venezia esiste sia la “Calle del Cagnoleto” che quella “del Cagnoletto” e la sua pelle veniva usata per rivestire le impugnature delle sciabole.
Dove si trova? Il pesce palombo ha subito una drastica diminuzione a causa della pesca intensiva. Attualmente è presente nel Mare Adriatico e al largo della costa meridionale della Sicilia. Nel Mar Ligure e al largo della Sardegna, invece, ormai questi squali sono quasi totalmente assenti.
Come si mangia? È venduto soprattutto in tranci ed è utilizzato nella tradizionale zuppe di pesce come il cacciucco livornese o la burrida sarda, oppure cucinato con le acciughe o al limone.