Non si ha ancora la stima precisa di quante specie animali e vegetali popolino la foresta pluviale amazzonica. Sicuramente migliaia di razze ancora attendono di essere scoperte, ma non è il caso di queste sei nuove tipologie di pesce gatto recentemente identificate.
Uno studio apparso sulla rivista Zootaxa (https://www.mapress.com/j/zt/) descrive le nuove specie ritrovate nei bacini del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco come appartenenti al genere “Ancistrus”. Questi pesci gatto hanno una curiosa particolarità: sulla loro testa oscillano una serie di tentacoli simili a delle piccole uova. A cosa servono? Ad attirare e incuriosire la femmina la quale, pensando che il maschio sia già di fatto un padre modello responsabile dei propri piccoli, crede di aver trovato il partner perfetto con il quale accoppiarsi.
I nuovi pesci gatto assomigliano in tutto e per tutto a dei piccoli guerrieri dell’acqua: presentano delle spine che sporgono dalla testa come se fossero artigli, per proteggere oltre che sé stessi, anche i nidi costruiti con le loro compagne che accolgono le uova. Inoltre il loro corpo è interamente coperto da placche ossee quasi a formare un’armatura indistruttibile.
La loro denominazione è legata alle caratteristiche che li contraddistinguono, ai loro tratti distintivi e ad alcune peculiarità legate alla loro scoperta. Ancistrus patronus infatti significa “protettore”, un riferimento a come i padri si prendono cura dei loro piccoli; Ancistrus yutajae è invece il nome di una seconda specie – scoperta il giorno di S. Valentino – dato in onore di una leggenda amazzonica che racconta l’amore travagliato di due giovani indigeni. Questi pesci sono stati definiti anche “mangiatori di alghe” per la loro capacità di mantenere pulita l’acqua in cui sono immersi.
Queste sei nuove tipologie di pesce gatto vivono nei fiumi del nord-est del Sud America, in una zona tra il Venezuela, la Colombia e la Guyana, conosciuta come Guiana Shield. Purtroppo però la loro incolumità continua ad essere minacciata dai sottili cambiamenti e distruzioni dell’habitat circostante. Deforestazioni, agricolture su vasta scala ed estrazioni dell’oro sono solo alcuni dei fattori negativi che interferiscono sulla vita questi pesci.
Speriamo che dai ricercatori che li hanno per primi individuati alla popolazione e alle amministrazioni locali, tutti si battano per la loro difesa e tutela!