Il fermo pesca quest’anno inizierà il prossimo 26 luglio, per il tratto di Mar Adriatico che va da Trieste a Rimini, protraendosi fino al 6 settembre, mentre per il tratto che va da Pesaro a Bari il periodo di fermo pesca sarà dal 16 agosto al 26 settembre. Il 19 settembre saranno fermi i pescherecci del tratto di mare che parte da Brindisi e comprende il Mar Ionio e il Tirreno, qui il fermo biologico durerà fino al 18 ottobre. Sicilia e Sardegna, invece, dovranno decidere in autonomia un periodo di riposo di almeno 30 giorni.
Questo significa che durante l’estate nelle località turistiche che si affacciano nel Tirreno sarà possibile trovare pesce fresco locale, il rischio di imbattersi in raggiri sarà così limitato. Chi si troverà a consumare pesce nella costa adriatica dovrà invece porre maggiore attenzione, il rischio di trovarsi nei piatti pesce non fresco o proveniente dall’estero aumenterà inevitabilmente.
Scegliete piccoli pescatori locali, così la sicurezza sarà assoluta, importante è prediligere il pesce azzurro, polpi, saraghi, mormore, mentre bisogna porre attenzione a orate e spigole, soprattutto se di grosse dimensioni. Se acquistate dal pescivendolo affidatevi ad uno di fiducia e cercate di controllare le aree di provenienza.
Coldiretti però denuncia che l’attuale organizzazione del fermo biologico, attivo ormai da 30 anni, non è adeguata con le reale situazione, in quanto solo alcune specie ittiche si riproducono in questo periodo, mentre per la maggior parte la riproduzione si verifica in altri periodi dell’anno. La dimostrazione di questa inefficacia sta nel fatto che la maggior parte degli stock ittici dei nostri mari sono in situazioni considerate critiche dai responsabili del settore. Una delle proposte avanzate per risolvere questo problema sta nella differenziazione del fermo in base alle diverse specie pescate.
Qualche nuova iniziativa andrà certamente attivata in quanto quelle attualmente in essere non sono sufficienti, probabilmente molti non saranno contenti però è certamente necessario fare qualcosa per garantire il futuro dei nostri mari.